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Il vino come arte, cultura e poesia umana nel celebrare il sodalizio indissolubile con la terra. Il vino che arriva sulle nostre tavole deve rigorosamente osservare e rispettare precisi standard produttivi, legati alla qualità, quanto alla sicurezza. Rischi di sofisticazione del prodotto, ma anche potenziali truffe ai danni delle istituzioni e della lecita concorrenza. Ecco che tanto in sede comunitaria quanto in ambito nazionale, l'Italia ha contribuito ad articolati strumenti legislativi per la regolamentazione del comparto vitivinicolo, a partire dall'etichetta che viene apposta su ciascuna bottiglia. Un insieme di norme che si è dimostrato essere essenziale e valido come riferimento nel costruire uno sviluppo fiorente del settore negli ultimi decenni.

Come per ogni prodotto destinato all'alimentazione fare vino è cosa seria e lo è ancor più in Italia dove le normative sono spesso più restrittive rispetto ad altri paesi blasonati del vino europeo, leggasi Francia. Nel vino la faccenda è particolarmente importante in relazione a zuccheri e alcol, due sostanze che si prestano particolarmente a sofisticazioni capaci anche di nuocere alla salute del consumatore. 

 

Lo dimostra I'Italia degli anni Ottanta con il caso emblematico del metanolo aggiunto per dare tenore alcolico e corpo a vini scadenti e causa di numerose morti. lnoltre, come dimostra l'impegno della politica agricola comunitaria, numerose sono le esigenze di carattere commerciale che spingono ordini nazionali e soprannazionali a regolamentare con precisione i| settore, per la stabilizzazione dei mercati e per assicurare alle popolazioni agricole interessate un equo tenore di vita. 

 

Numerose le norme cui deve sottostare il viticoltore. Il viticoltore deve dichiarare tutto tra Comune. Camera di Commercio e Ufficio dell'Ispettorato Centrale repressioni frodi, con responsabilità differenti a seconda che vinifichi o meno. Ammende. sanzioni  per chi omette o ritarda. Quantitativi, imbottigliamento, trasporto, carico e scarico vanno certificati con precisione, specie quando si entra in argomento denominazioni, dove l'identifucazione tramite speciali etichette numerate ha valore legale come qualsiasi valore bollato.

 

Ma anche le varietà di vite sono fondamentali. Per esempio, è assolutamente vietata la vendita di vini provenienti da viti differenti dalla Vitis vinifera o facenti parte della specie, ma non previste dall'elenco stabilito per ogni regione e nella regione per ogni provincia. Così, per esempio, il Fragolino in commercio ormai è solo un vino aromatizzato alla fragola, perché l'uva fragola vinificata libera alcol metilico oltre la soglia di sicurezza e quindi risulta potenzialmente tossica. lnvece. vitigni autoctoni di immenso valore e potenziale non possono essere usati perché dimenticati dal legislatore in fase di definizione di elenchi secondo norma di legge. Inoltre nei trattamenti in vinificazione sempre da regolamento è proibito l'impiego di alcol, saccarosio, sidri, materie zuccherine non provenienti da uve fresche o leggermente appassite, antibiotici e antifermentativi. Unico additivo consentito, come conservante, l'anidride solforosa. Sono soggetti a multe e reclusione fino a cinque anni sia il tiolare dell'azienda sia il tecnico responsabile di cantina.